Massimo Tarenghi
Massimo Tarenghi ha iniziato la propria carriera nel 1973 allo Steward Observatory, in Arizona. Nel 1977 è poi entrato all’ESO (European Southern Observatory), prima come borsista poi, dal 1979, come membro del personale internazionale.
Tarenghi ha rivoluzionato gli strumenti dell’astronomia moderna, realizzando come Project Manager l’NTT (New Technology Telescope), il primo telescopio a ottiche attive del mondo. In seguito, la tecnologia dell’NTT, oggi operativo all’osservatorio di La Silla (Cile), è stata utilizzata per realizzare il VLT (Very Large Telescope), di cui Tarenghi è stato il responsabile del programma. Il VLT si trova all’osservatorio di Paranal, sempre in Cile, che Tarenghi ha diretto dal 1996 al 1999. Dal 2003 al 2008, è stato poi direttore di ALMA (Atacama Large Millimeter Array), la più importante stazione radioastronomica mai realizzata, anche questa situata in Cile. Dal 1985 al 1988 ha insegnato astrofisica all’Università di Milano.
Tarenghi è stato anche, per 5 anni, rappresentante in Cile dell’ESO, di cui ora è astronomo emerito. Membro dell’Accademia dei Lincei, è stato nominato Commendatore della Repubblica Italiana e gli è stata conferita la nazionalità cilena “per il suo grande contributo allo sviluppo dell’astronomia in Europa e in Cile”. Nel 2006 ha ricevuto il premio internazionale “Barsanti e Matteucci”, e nel 2013 il premio Tycho Brahe. I suoi interessi scientifici comprendono gruppi di galassie, distribuzione su larga scala e nuclei galattici attivi. Racconta spesso che da ragazzo sognava di lavorare con i più grandi telescopi del mondo; a un certo punto, ha deciso di costruirseli.