Alfonso Lucifredi

Alfonso Lucifredi (Buenos Aires, 1977) è un naturalista e giornalista scientifico. È autore di mostre, libri, servizi fotografici e documentari di divulgazione scientifica. I suoi argomenti preferiti sono la tutela dell’ambiente, il comportamento animale e le vicissitudini dei grandi naturalisti del passato. Per la Rivista della Natura cura la rubrica “Piccole storie di grandi naturalisti”, ha iniziato a presentare a teatro un monologo dedicato a Charles Darwin mentre il suo ultimo libro è “L’eredità di Mendel – all’origine della genetica” (Hoepli, 2018).

Luciano Canova

Luciano Canova è un economista, scrittore e appassionato di scienza. Ha provato e prova ad unire tutte queste cose e ne è venuta fuori una persona che prova a raccontare delle storie. Insegna economia comportamentale alla Scuola Enrico Mattei e ama definirsi come la mirabile sintesi tra Italo Calvino e John Maynard Keynes: ha tutte le competenze macroeconomiche di Calvino e la naturale predisposizione narrativa di Keynes.

Pierfrancesco Burrato

Mi sono laureato nel 1995 in Scienze Geologiche con voto 110 e lode presso l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” con una Tesi in Geologia Strutturale e Morfotettonica, studiando l’interazione tra l’attività tettonica e l’evoluzione del drenaggio in tre aree dell’Appennino meridionale colpite da grandi terremoti (1805-Piana di Bojano; 1857-Val d’Agri e 1783-Piana di Gioia Tauro). Sono Ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) dal giugno 1999 e nel Dicembre 2013 ho ottenuto l’Abilitazione a Professore II Fascia nel settore disciplinare “Geologia strutturale”. Sono autore di 58 lavori scientifici e di numerose presentazioni a congressi. Il campo di attività della mia ricerca è l’identificazione e caratterizzazione delle faglie attive che sono potenziali sorgenti di terremoti distruttivi (sorgenti sismogenetiche). A tale scopo, utilizzo un approccio multidisciplinare che include dati e osservazioni di tipo geologico, geomorfologico e geofisico provenienti sia dalla superficie che dal sottosuolo. Faccio parte del Gruppo di Lavoro che internamente all’INGV gestisce e aggiorna il database DISS (http://diss.rm.ingv.it/diss/), che raccoglie le sorgenti sismogenetiche presenti nel territorio italiano e nelle aree limitrofe ed ha lo scopo di fornire dati di ingresso per i calcoli di pericolosità sismica a scala nazionale e locale e di pericolosità da tsunami. Per le mie ricerche collaboro con colleghi universitari e di altri enti di ricerca sia italiani che esteri. Al momento sono coinvolto in diversi progetti nazionali e internazionali volti alla caratterizzazione sismo-tettonica di porzioni del territorio italiano e per la definizione della nuova carta di pericolosità sismica italiana. Partecipo inoltre a progetti di studio in aree marine che prevedono l’acquisizione di dati geofisici e geologici durante crociere oceanografiche e la loro successiva interpretazione con lo scopo di caratterizzare faglie attive nelle zone limitrofe alle coste.

Luigi Boitani

Luigi Boitani è professore onorario (Emerito) di Biologia della Conservazione e Ecologia Animale presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Università di Roma La Sapienza. E’ stato direttore dello stesso dipartimento per oltre 10 anni e Affiliated Professor presso la Idaho University, Moscow, USA. Presidente (2009-11) della Society for Conservation Biology, società scientifica con base a Washington DC. E’ fondatore e Presidente dell’Istituto di Ecologia Applicata di Roma e Chief Executive della Fondation Segré a Ginevra. E’ membro, dal 1994, del Comitato Direttivo della IUCN – Species Survival Commission e Chair del Large Carnivore Initiative for Europe dell’IUCN. I suoi interessi scientifici principali sono l’ecologia sociale dei grandi carnivori e in particolare del lupo, lo studio della distribuzione delle specie su scale nazionali e globali, l’approccio biologico alla pianificazione ottimale delle risorse per la conservazione. Il suo lavoro ha sempre dedicato una particolare attenzione all’uso di dati e metodi scientifici nella pratica della conservazione, soprattutto con l’intento di ridurre la distanza tra scienza e politiche di conservazione. Ha contribuito alla produzione dei piani di gestione di oltre 30 parchi nazionali in Italia e in Africa e ha diretto diversi progetti finanziati dalla Commissione Europea per mappare lo stato e la distribuzione dei mammiferi in Africa e Sud-America. E’ autore di oltre 370 pubblicazioni scientifiche e 10 libri. Ha svolto una intensa attività di divulgazione sui temi della conservazione della natura collaborando a trasmissioni RAI (PAN, Geo&Geo), riviste nazionali (collaboratore regolare di Airone fin dal numero 1) e internazionali. Nel 2012 ha ricevuto il IUCN/SSC Peter Scott Award for Conservation Merit.

Piero Bianucci

Scrittore e giornalista scientifico, Piero Bianucci è editorialista a “La Stampa”, quotidiano dove per 25 anni ha diretto il settimanale “Tuttoscienze”, e collabora con la radio-tv italiana e svizzera.
Ha scritto una trentina di libri di divulgazione dedicati all’astronomia, alla questione energetica, alle scienze della Terra, alle telecomunicazioni e alle tecnologie di uso quotidiano.
Già docente a contratto di Comunicazione scientifica all’Università di Torino, ora insegna in un Master post-laurea dell’Università di Padova.
Dal 1985 organizza mostre scientifiche e “GiovedìScienza”.
Nel 2010 ha curato i testi del Museo Lombroso di antropologia, riaperto a Torino dopo molti anni di abbandono.
Sempre a Torino nel 2011 ha progettato e realizzato il museo interattivo per bambini “XKE’-Laboratorio della curiosità”.
Nel 1992 la International Astronomical Union ha assegnato il suo nome al pianetino 4821scoperto da Walter Ferreri.
Fino alla fine del 2017 ha diretto il mensile “Le Stelle”, fondato da Margherita Hack, che ha lasciato per incompatibilità con il nuovo editore.
Nel gennaio 2015 ha pubblicato “Vedere, guardare. Dal microscopio alle stelle, viaggio attraverso la luce” (UTET). Nel 2017, con il fisico Enzo Barone, “L’infinita curiosità. Breve viaggio nella fisica contemporanea” (Edizioni Dedalo).

Marko Bertogna

Marko Bertogna è Professore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, dove dirige il laboratorio High-Performance Real-Time (HiPeRT). I suoi principali interessi di ricerca riguardano i sistemi Real-Time ad alte prestazioni e sistemi embedded many-core, in

particolare per applicazioni di guida autonoma e automazione industriale. In precedenza, è stato Ricercatore presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, lavorando presso il Real-Time Systems Lab dal 2002 al 2011. Si è laureato con lode in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università di Bologna nel 2002. Nel 2008 ha conseguito con lode il titolo di Dottore di Ricerca in Informatica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. E’ autore di oltre 100 articoli in riviste e conferenze internazionali.

Massimo Tarenghi

Massimo Tarenghi ha iniziato la propria carriera nel 1973 allo Steward Observatory, in Arizona. Nel 1977 è poi entrato all’ESO (European Southern Observatory), prima come borsista poi, dal 1979, come membro del personale internazionale.
Tarenghi ha rivoluzionato gli strumenti dell’astronomia moderna, realizzando come Project Manager l’NTT (New Technology Telescope), il primo telescopio a ottiche attive del mondo. In seguito, la tecnologia dell’NTT, oggi operativo all’osservatorio di La Silla (Cile), è stata utilizzata per realizzare il VLT (Very Large Telescope), di cui Tarenghi è stato il responsabile del programma. Il VLT si trova all’osservatorio di Paranal, sempre in Cile, che Tarenghi ha diretto dal 1996 al 1999. Dal 2003 al 2008, è stato poi direttore di ALMA (Atacama Large Millimeter Array), la più importante stazione radioastronomica mai realizzata, anche questa situata in Cile. Dal 1985 al 1988 ha insegnato astrofisica all’Università di Milano.
Tarenghi è stato anche, per 5 anni, rappresentante in Cile dell’ESO, di cui ora è astronomo emerito. Membro dell’Accademia dei Lincei, è stato nominato Commendatore della Repubblica Italiana e gli è stata conferita la nazionalità cilena “per il suo grande contributo allo sviluppo dell’astronomia in Europa e in Cile”. Nel 2006 ha ricevuto il premio internazionale “Barsanti e Matteucci”, e nel 2013 il premio Tycho Brahe. I suoi interessi scientifici comprendono gruppi di galassie, distribuzione su larga scala e nuclei galattici attivi. Racconta spesso che da ragazzo sognava di lavorare con i più grandi telescopi del mondo; a un certo punto, ha deciso di costruirseli.

Emilio Santoro

Emilio Santoro è un fisico nucleare dell’ENEA, Dirigente di Ricerca e attualmente Direttore Responsabile del Reattore Nucleare di Ricerca da 1 MW del Centro Ricerche Enea Casaccia. È autore di articoli scientifici tecnici su riviste nazionali e internazionali e anche di lavori a carattere divulgativo.
Ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico del periodico bimestrale “Energia, Ambiente e Innovazione”, edito da ENEA. Da oltre dieci anni è docente, con incarico periodico di insegnamento, del corso: “Sicurezza nucleare. Aspetti tecnici e legislativi” presso la Scuola di Specializzazione in Fisica Medica dell’Università Tor Vergata di Roma.
Per la sua competenza in campo nucleare acquisita negli anni, è stato ed è spesso intervistato da radio, da TV nazionali e regionali, dalla stampa nazionale e da note agenzie di stampa in occasione
di eventi particolari.
Si occupa di divulgazione scientifica dagli anni ottanta, con seminari presso istituti scolastici e presso altre strutture, anche a livello nazionale.
Da alcuni anni cura, con la pubblicazione di alcuni articoli, una pagina dedicata alla fisica nel blog dell’Agenzia Giornalistica Italia, rintracciabile al link: https://www.agi.it/blog-italia/autore/emilio_santoro/
Nel 2018 ha partecipato con il suo lavoro i “Gialli della Fisica ‒ Le catene di Platone” all’evento “Festival W La Fisica” organizzato e curato da Gabriella Greison, a marzo al Teatro Menotti di Milano, a maggio al Teatro Spazio Diamante di Roma.
Nel 2017 ha partecipato alla Festa di Scienza e Filosofia di Foligno con il suo intervento su “Il nucleare nella medicina, nell’industria e nell’arte”.
Nel 2014 è stato consulente scientifico della serie televisiva “fEASYca”, un programma originale sulla divulgazione della fisica ideato e realizzato da due registi della RAI e patrocinato dall’ENEA,
che è andato in onda su RAI Scuola nella settimana dal 15 al 19 settembre 2014. La prima puntata è andata in onda su RAI 5 nel 2013. Si è prestato nel ruolo di attore in una delle puntate (“La quasi fisica di Dante”: https://www.youtube.com/watch?v=gCAC9A-E4DA).
Nel 2005, anno internazionale della Fisica, e in quello successivo, ha curato e presentato un progetto di divulgazione della fisica tramite due diverse esperienze di “Teatro-Scienza”, allestite
presso un teatro di Roma, con attori professionisti che hanno presentato al pubblico suoi monologhi originali scritti per l’occasione.
Nel 1996 ha curato la pagina scientifica di un quotidiano indipendente.
Negli anni ottanta ha tenuto il corso di Esercitazioni Matematiche all’interno del corso di Istituzioni di Matematiche presso la Facoltà di Biologia dell’Università di Roma La Sapienza.
Coltiva da sempre altri interessi, in campo artistico e letterario: ha scritto racconti, premiati in vari concorsi letterari, e un romanzo, pubblicato perché risultato vincitore di un Premio Letterario nel 1993, cui sono stati attributi in seguito altri tre premi. Due registi, con cui ha poi collaborato nella stesura della sceneggiatura, si sono mostrati interessati a trarre da questo lavoro una riduzione cinematografica. Ha poi scritto altri due romanzi, l’ultimo dei quali, intitolato “Se questo è l’infinito”, è stato menzionato in una rubrica del TG di RAI1 dal giornalista Vincenzo Mollica;
ha studiato cinema presso una scuola e ha scritto, come autore e coautore, sceneggiature per il cinema e per la televisione. Ha tenuto stages di sceneggiatura presso scuole di cinema collaborando
con sceneggiatori, con registi e con attori professionisti; studia teatro dal 2002. Ha scritto e rappresentato cinque lavori teatrali andati in scena presso un teatro di Roma. Ha recitato in una ventina di lavori, con attori e registi professionisti, anche in ruoli da protagonista; ha scritto, diretto e interpretato corti cinematografici; ha suonato (e continua a suonare) la batteria e ha cantato in un gruppo rock negli anni settanta, producendo nel 1973, assieme ad altri, un album intitolato “1971”.